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Base Milano

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BASE Milano è un centro culturale poli-funzionale nel cuore di zona Tortona a Milano, che produce innovazione sociale e favorisce la contaminazione tra arti, imprese e tecnologia.
BASE è una community di persone attive in molteplici discipline creative, che produce cultura e promuove inclusione, interazione e innovazione. Vive per generare nuove riflessioni per la città, creare nuove connessioni tra persone, arti, discipline e linguaggi, sostenendo il ruolo di Milano tra le grandi capitali dell’industria creativa.
Nato nel 2016, si traduce oggi in 12.000 mq su 3 piani, oltre 200 realtà creative residenti, più di 400 eventi e 500.000 presenze l’anno.

Situato all'interno del complesso ex-Ansaldo, uno dei più importanti progetti di riqualificazione urbana in Europa, BASE ridà vita a un monumento di architettura industriale, esplorando nuovi modelli di collaborazione tra pubblico e privato.

Lo stabile, costruito tra il 1904 e il 1923, nasce come impresa meccanica per poi essere acquistato negli anni ‘60  dalla società industriale Ansaldo e ospitare la produzione di locomotive e carrozze ferroviarie e tranviarie. Dagli anni ’70, con le trasformazioni del sistema produttivo, lo stabilimento viene dismesso  lasciando vuoti interi fabbricati.
l complesso Ansaldo viene acquisito nel 1990 dal Comune di Milano: si avvia così il processo di riqualificazione dell’intera area, che viene destinata ad uso culturale: dal 1994 l’ex-Ansaldo ospita i Laboratori-atelier del Teatro alla Scala e, dal 2015, il MUDEC – Museo delle Culture.

Nel 2014 un bando pubblico del Comune di Milano assegna gli spazi al gruppo formato da Avanzi, esterni, H+, a|cube, poi costituiti in impresa sociale nella forma di società a responsabilità limitata. La concessione di 18 anni, a seguito di un importante investimento di 16 milioni di euro per la ristrutturazione dell’intero edificio, ha consentito la restituzione di questo spazio alla collettività.

Il progetto architettonico di Onsite Studio all'interno dell'ex edificio industriale Ansaldo è pensato per servire la flessibilità dei vari programmi e attività che contiene, ospitando molteplici scenari e quindi deve essere per forza un grande edificio aperto, non definito da un'unica forma. In questo senso il progetto cerca di creare un edificio radicalmente pubblico, soprattutto nella sua concezione spaziale. Gli interventi architettonici combinano questo obiettivo con la conservazione delle straordinarie qualità spaziali esistenti, dell'atmosfera affascinante e del tono stabilito dal carattere industriale dell’edificio e evidente nei materiali, nelle proporzioni, nelle campate. Il fulcro dell'intervento è il rapporto tra i grandi spazi un tempo industriali e una serie di volumi di dimensioni diverse che contengono gli elementi di servizio. Questi ultimi sono accuratamente disposti nello spazio per creare un ambiente “micro-urbano” composto da spazi che richiamano piazze e  strade, grandi e piccole, rafforzando l'idea di civiltà urbana contenuta nel Manifesto delle attività di BASE. È stato utilizzato un catalogo limitato di materiali per non distrarre l’attenzione, che deve concentrarsi sulle installazioni, sulle microarchitetture, sugli eventi culturali, ma soprattutto sulle persone.

L’illuminazione artificiale, progettata da Studio Voltaire, contribuisce a sottolineare il tono e il carattere dell'edificio originale e delle nuove funzioni che ha assunto. Apparecchi iGuzzini sono presenti soprattutto al secondo piano dove si trova la Project House di BASE. Sulle grandi scrivanie sono disposti apparecchi lineari iN60 speciali, neri, che emettono luce diretta ottenuta con Laser Blade e luce indiretta, voluta per ammorbidire la generale atmosfera luminosa, con Underscore 15. Accanto alle postazioni di lavoro è stato ricavato uno spazio separato da leggere pareti in legno e vetro, che formano delle sale meeting a loro volta illuminate con un sistema di binari e di proiettori Palco. Oltre alle scrivanie, lo spazio continua, non separato con delle zone di relax, o da usare per un lavoro meno formale, in aree sgombre, arredate con divani colorati, scaffali e sedute sotto le finestre e un biliardo. In queste zone la luce è più intima, per questo si è ricorso a binari con proiettori Palco ( Ø 62mm) sempre neri e in alcuni casi anche con Laser applicati a plafone. Esiste inoltre una vera  e propria area break in cui prendere un caffè o giocare una partita a biliardino.  

Al terzo piano dove si trovano invece gli uffici della Fondazione Cariplo si sono utilizzati iN60 speciali con luce diretta ottenuta con schermo microprismato UGR<19 e luce indiretta con Underscore 15. In alcuni spazi, che sono pensati per eventi come la sala presentazioni o la sala polifunzionale sono stati utilizzati binari e Palco (Ø62mm) realizzati con uno speciale colore  grigio.

Per la zona delle Music Rooms curata dallo studio Geza sono state applicate soluzioni di illuminazione diverse in ragione delle diverse funzioni che vi sono svolte. Nello spazio con grandi tavoli, adibito a co-working, sono state utilizzate sospensioni iN30 high contrast e anche Laser a sospensione, per concentrare la luce sui piani di lavoro.
All'interno degli spazi adibiti invece alle esibizioni si sono scelti proiettori Palco su binario.
Un'accurata disposizione di elementi notevoli che conferiscono carattere allo spazio, rendendolo accogliente e permettendo al contempo di concentrare l'attenzione sui contenuti e sulle attività.
 


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Richiesta informazioni

  • Anno
    2021
  • Committente
    OXA Srl Impresa Sociale
    Fondazione Cariplo
  • Progetto architettonico:
    Onsite Studio
    Geza (MusicRooms)
  • Ingegneria meccanica:
    Deerns Italia S.p.A. – Giuseppe Di Bari, Carlo Osnaghi, Angelo Briancesco, Marco Merla, Walter Tiano
  • Ingegneria strutturale:
    Redesco s.r.l. – Mauro Giuliani, Francesco Inzaghi
  • Sostenibilità energetica:
    Alberto Buogo
  • Progetto illuminotecnico:
    Studio Voltaire
  • Fotografo
    Paolo Carlini