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Kalba Ice Factory

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La Sharjah Art Foundation è stata istituita nel 2009 per ampliare i programmi della Biennale di Sharjah. E’ una risorsa fondamentale per gli artisti e le organizzazioni culturali del Golfo e un tramite per gli sviluppi locali, regionali e internazionali dell'arte contemporanea. Il profondo impegno della fondazione nello sviluppare e sostenere la vita e il patrimonio culturale di Sharjah si riflette in mostre, spettacoli, proiezioni e programmi educativi che si svolgono tutto l'anno nella città di Sharjah e in tutto l'Emirato, spesso ospitati in edifici storici che sono stati riconvertiti in centri culturali e comunitari. 

Una collezione in crescita riflette il sostegno della fondazione agli artisti contemporanei nella realizzazione di nuove opere e il riconoscimento del contributo dei pionieri dell'arte moderna della regione e di tutto il mondo.

Nel 2015  la Sharjah Art Foundation ha acquistato un edificio abbandonato con una struttura aperta in cemento e un caratteristico tetto a forma di  lama di sega che si trova a Kalba, sul golfo di Oman. Conosciuto come "The Ice Factory", l'edificio veniva utilizzato per la produzione di mangime per pesci e successivamente come luogo per conservare il ghiaccio. Si trova vicino al torrente Kalba e alla riserva di mangrovie di Al Qurm, dove vivono specie uniche della zona, come il martin pescatore arabo, la lucertola di Blandford, le tartarughe verdi embricate, a rischio estinzione, che nidificano sulla spiaggia vicina.  

Il progetto di riqualificazione di quest’area è stato  ideato dallo studio 51-1 Arquitectos e consiste in una serie di interventi nella fabbrica, oltre all'aggiunta di nuove strutture per trasformare l'intero sito di 20.000 mq in un centro culturale per Kalba.
Sulla ex fabbrica gli interventi sono stati molto rispettosi: si è voluto conservare il carattere di archeologia industriale che sembra particolarmente armonico alle installazioni artistiche contemporanee curate dalla Sharjah Art Foundation.

Sulla facciata cieca della fabbrica, rivolta verso il torrente, è stato costruito un volume aggiuntivo che segue lo stesso profilo. Gli spazi, adiacenti alla fabbrica, che erano adibiti ad uffici sono diventati 6 appartamenti con vista mozzafiato sul torrente e sulla riserva di mangrovie Al Qurm. Gli appartamenti possono essere utilizzati sia per ospitare artisti in residenza, sia per turisti. In questo volume si trovano anche il chiosco delle informazioni, i servizi igienici, uno snack bar, tribune e piattaforme per eventi, illuminate da incassi Orbit installati sulle pareti delle scalinate. 

Sul lato posteriore della fabbrica è stato costruito un lungo percorso ombreggiato per collegarla alla riva del torrente. Il suo allineamento di 13°  rispetto alla linea di riva fa sì che l'acqua si riveli lentamente man mano che ci si avvicina alla fine. Questa struttura ospita un ristorante che sfrutta il più possibile la vista sulle mangrovie. Sul soffitto, installati fra le listarelle in legno, sono stati inseriti Laser Blade XS con ottica flood per l’illuminazione generale.  Lungo la passeggiata apparecchi Walky sulla parete e sulla struttura che ospita il verde,  assicurano la necessaria sicurezza illuminando il piano stradale. E’ stato voluto inoltre un bellissimo effetto di proiezione sul soffitto e sulle pareti della passeggiate delle ombre delle piante che si trovano nei vasi, posizionando alcuni proiettori Palco inOut sotto le foglie e puntandoli in modo tale che proiettino le ombre delle foglie sul soffitto. Sul soffitto, quale elemento decorativo, oltre che fonte di illuminazione indiretta si possono vedere anche i cerchi luminosi prodotti dagli incassi a terra Earth.

Tra il ristorante e la strada è stato piantato un orto con una serie di spazi per cucinare, mangiare, giocare e pregare all'aperto. Per la preghiera e il raccoglimento è stato costruito uno specifico padiglione in cui si sono utilizzati prevalentemente Underscore inOut posizionati a pavimento e sul soffitto per una illuminazione morbida e delicata delle pareti verticali, con l’integrazione di alcuni Blade R. Attorno, è stata creata un ‘area verde illuminata da proiettori Palco InOut e da bollard iWay che fa da cuscinetto rispetto al vicino centro commerciale costruito di recente dall'altra parte della strada.

Per collegare le diverse componenti del centro culturale, una linea serpeggiante di alberi di Prosopis Cineraria (Ghaf Tree) è stata piantata lungo il lotto che si estende dalle due estremità del parcheggio. L'albero Ghaf, l'albero nazionale degli Emirati Arabi Uniti, chiamato anche Union Tree, è una specie autoctona sempreverde che può resistere alla siccità prolungata e all'alta salinità, attingendo l'acqua in profondità nelle sabbie. Per illuminare quest’area e permettere di goderne, è stata pensata un’illuminazione affidata a proiettori Palco InOut, su palo e bollard iWay.
 


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Richiesta informazioni

  • Anno
    2023
  • Committente
    Sharjah Art Foundation (SAF)
  • Progetto architettonico:
    51-1 Arquitectos
  • Progetto Illuminotecnico:
    Claudia Paz Lighting Studio
  • Fotografo
    Phillip Handforth

Project Quote

"L'idea generale era che tutta l'illuminazione dovesse essere nascosta: nel giardino tra gli alberi, dove gli apparecchi Palco installati su palo, illuminano attraverso le foglie e creano ombre sul terreno; i binari nel ristorante sono stati nascosti tra le lamelle del soffitto, in modo da avere una luce soffusa sopra i tavoli, ma senza vedere gli apparecchi. La terrazza è illuminata con incassi da terra per vedere solo la luce che tocca il soffitto piuttosto che l'apparecchio stesso. L'obiettivo principale era quello di creare una passeggiata in cui i visitatori potessero godere della splendida vista senza essere disturbati dalla luce. Da lontano i visitatori possono ammirare un bellissimo edificio che quasi galleggia tra le mangrovie."

Claudia Paz, Claudia Paz Lighting Studio

"La sua posizione naturale, unica, combinata con la forte presenza dell'edificio originale, rende questo luogo davvero unico. Offre agli artisti un contesto ricco e la possibilità di integrare arte e spazio pubblico. Per conservare il più possibile la "patina", tutte le scelte progettuali sono state orientate a lasciare la fabbrica "così com'è" il più possibile…"

César Becerra, 51-1 Arquitectos

Prodotti usati: