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MoMö. Il museo dedicato al sidro

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Tradizionalmente diffuso nei paesi anglosassoni, negli Stati Uniti e in Canada, oltre che in Francia, il sidro è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione delle mele.

Dal 1895, l’azienda Möhl di Arbon trasforma le mele in succo, mosto e sidro e attorno a questa attività ha deciso di creare un museo che ospita antiche presse, macine e apparecchiature da laboratorio. Il museo ha anche delle postazioni interattive su cui i visitatori possono seguire le varie fasi della lavorazione della frutta: i video sui frutticoltori, tecnologi delle bevande, bottai, apicoltori e distillatori di acquavite mostrano anche i diversi profili professionali necessari per un’azienda del mosto. Inoltre, la storia imprenditoriale della famiglia Möhl è parte integrante dell’esposizione. L'idea progettuale dello studio Harder Spreyermann per il museo della mela, scelta da una commissione nel 2012, è un mix tra la tradizionale costruzione del fienile e un moderno edificio industriale. L’uso del cemento e la forma del tetto coperto di lamiera ci parlano di contemporaneità, mentre il semplice rivestimento in legno, disposto in verticale, fa riferimento ai tradizionali edifici agricoli della zona.

Le scenografie pensate da Aroma mettono in scena in modo giocoso e interattivo il processo di produzione e i visitatori hanno la possibilità di imparare tutto sulla trasformazione della frutta in sidro, anche con una visita guidata all’impianto e alle cantine.

Anche l’illuminazione artificiale affidata ai due studi di progettazione illuminotecnica, lichtgestaltende ingenieure Vogtpartner e Sektor4 ha caratteristiche diverse, ma perfettamente integrate: Vogtpartner ha lavorato sull’illuminazione di tipo architettonico degli spazi, lavorando con temperature colore di 4000 K, Sektor4 ha sviluppato l’illuminazione scenografica con temperature di 2700 K.

Nel museo tutto ruota attorno alla mela: su una base in legno non trattato sono esposte mele che invitano a mangiarle grazie all’illuminazione pensata dallo studio Sektor4 che ha utilizzato i coni di luce a 10° dei proiettori Palco.

L’area di accoglienza ospita la biglietteria, un bar e un negozio. L'intera area, caratterizzata dall’uso del cemento a vista per la parete laterale e per il pavimento, da altre pareti e soffitto rivestiti in legno scuro, è coronata da una griglia in rame lunga 18 metri che regge una serie di lampade a filamento distribuite secondo tre diverse altezze per creare una sorta di stratificazione della luce e dare all’area un “umore luminoso” di base.

Oltre alla luce offerta dalle lampade a filamento, lichtgestaltende ingenieure vogtpartner ha creato un ulteriore livello di illuminazione per enfatizzare la matericità del cemento usato per le pareti, le scale e la galleria con un’illuminazione di base a 4000 K. A tale scopo sono stati montati sulle falde del tetto dei binari che ospitano proiettori Palco con griglia antiabbagliamento che fa quasi scomparire del tutto gli apparecchi sullo sfondo.

Gli stessi proiettori Palco, ma nella versione Low Voltage sono stati usati anche per l'illuminazione scenografica. Lo studio Sektor4 ha scelto la versione 3000 K, che ha modificato fino ai 2700 K usando dei filtri e sono state usate anche alette direzionali per il controllo dell'abbagliamento. Ciò ha permesso di progettare l'illuminazione architettonica ed espositiva con un solo modello di apparecchio.

La luce scenografica crea gerarchie nello spazio e guida lo sguardo del visitatore che si muove all’interno del museo, rivestito con assi di legno scuro, in una generale atmosfera scura, simile a quella che si ha all’interno di un fienile. I forti contrasti chiaro-scuri creano tensione visiva e danno vitalità alle vecchie attrezzature utilizzate per produrre mosto, tirandole fuori dall’oscurità. Ci si è dedicati con dedizione a ogni singolo oggetto: per evidenziare la plasticità della distilleria a colonna, in funzione fino al 1983, stretta e alta, Faktor4 ha utilizzato un gran numero di apparecchi con una vasta gamma di direzioni luminose per ottenere omogeneità ed evitare ombre troppo forti. In questo modo la distilleria diventa un elemento attrattivo lungo il percorso.

L’innovatività e spettacolarità dell’allestimento ha meritato al progetto diversi premi, fra cui il XAVER-Award 2019, l’ ICONIC AWARD 2019 per la categoria «Innovative Architecture” ed è stato finalista al Golden Award of Montreux 2019 nella categoria «Permanent Thematic Exhibition»


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Richiesta informazioni

  • Anno
    2020
  • Committente
    Mosterei Möhl AG
  • Progetto architettonico:
    Harder Speyermann Architekten ETH/SIA
  • Progetto Illuminotecnico:
    lichtgestaltende ingenieure vogtpartner
    Sektor4
  • Scenografie:
    Aroma Productions AG
  • Fotografo
    Paolo Carlini